Cagliari è una città affascinante anche se non possiede alcun elemento di grandiosità e offre di sé un’immagine a volte dimessa, pur se mai decadente, che cambia a seconda dell’approccio di chi la guarda e la conoce per la prima volta.
Vista dal mare antistante il porto è una città da cartolina. Lateralmente si stagliano i profili del colle di San Michele con il suo castello e il verde di Monte Urpinu, mentre al centro il quadro si colma delle cromie pastello dei palazzi storici che digradano dolcemente verso il mare. A dominare l’insieme è la maestosità delle costruzioni del quartiere Castello, con i suoi bastioni e le sue torri, mentre a delimitare il confine con il mare e l’ingresso del porto è la splendida Via Roma, bianca del calcare dei suoi palazzi Liberty e verde delle palme che ne punteggiano il percorso. Ma se si arriva dal lato opposto, dalla pianura sbiadita del Campidano, la città appare come tante altre un’estensione di case prive di fascino, che sconfina senza soluzione di continuità in una miriade di quartieri periferici, che l’emigrazione abitativa dal centro città ha elevato a rango di comuni.
Ma si può trovare un altro scorcio da cartolina scegliendo un altro angolo di visuale, quello che ad est è delimitato dal promontorio della Sella del Diavolo e che si apre nel Golfo degli Angeli.
Questo è il regno dei colori: il mare ha trasparenze azzurre, verdi, cobalto a seconda della forza del vento, la spiaggia è quella non più bianca del famoso Poetto, che si estende per chilometri fino al territorio dell’altro importante centro di Quartu Sant’Elena, e alle spalle è di nuovo azzurro, ma questa volta è il colore senza profondità delle saline e dello stagno del Molentargius, punteggiato dal rosa dei suoi rari fenicotteri.
La città, fondata dai Fenici nel VII sec. a. C., è profondamente legata alla sua posizione geografica e al suo mare. Sospesa tra Europa e Africa, nasce come scalo portuale lungo le rotte commerciali del Mediterraneo e subisce numerose dominazioni, dalle quali assorbe i suoi compositi tratti caratteristici.
Della Karalis romana rimangono importanti tracce, fra le quali la Villa di Tigellio, la romantica Grotta della Vipera, ma soprattutto l’Anfiteatro, oggi suggestivo palcoscenico per la stagione lirica estiva. Ma sono i pisani che nel XIII secolo erigono quelle maestose fortificazioni del quartiere Castello, dotate poi delle splendide torri-prigioni di San Pancrazio e dell’Elefante, che ancor oggi caratterizzano il profilo della città. Ed è su questa rocca, sulla quale sorgono la Cattedrale e il Palazzo Viceregio, che si è sviluppato il più importante polo culturale della città, con la Cittadella dei Musei e l’Università, anche se a ben guardare non è qui che si svolge la frenetica vita cittadina. Questo semmai è il quartiere che con le sue strette viuzze e i suoi panorami mozzafiato sulla città attira il popolo dei nottambuli frequentatori di locali, mentre di giorno i cagliaritani frequentano i quartieri sottostanti di Marina, Stampace, Villanova, cuore del commercio e dei servizi. In un raggio più ampio è il quartiere di San Benedetto, che offre un mercato del pesce che è il più grande mercato coperto d’Europa, gli eleganti quartieri residenziali di Genneruxi e Monte Urpinu, e infine la splendida spiaggia del Poetto, animata giorno e notte sia nel porticciolo turistico di Marina Piccola che nei numerosi “chioschi” aperti fino a tarda notte.